In un tempo sommerso dal frastuono della comunicazione visiva le opere di Alessio Brugnoli creano uno spazio dilatato, sospeso, ove il segno risuona come una parola nel silenzio.
Il segno/parola ci conduce lentamente nel racconto sentito e partecipe del nostro tempo e della storia umana. Un vaso, un falcetto, un campo, arcaiche figure, evocano i bisogni di ieri e di oggi: l’acqua, il cibo, il lavoro, la convivialità.
Le tre serie di opere, Siccità, Raccolto perduto, Terra, declinano i temi dell’assenza dovuta ai conflitti e al cambiamento climatico: i contenitori capovolti, vuoti, i falcetti riposti, inoperosi, i campi aridi, deserti sono i media della narrazione.
Le tele prive di cornice, di ogni retorica, si dilatano nello spazio e aprono un dialogo intimo con lo spettatore. I segni/parola attivano i riferimenti della memoria e del nostro sentire, denunciano ogni violenza che impedisce il raccolto e parlano dell’essere umano.
Agnese Alfonsi
In una collettiva dedicata ai temi della melanconia/malinconia ho presentato l'opera “Melanconia dell’addio”. In una recente visita al Museo Archeologico di Atene sono stato colpito da una stele funeraria risalente al VI-V secolo a.c. che ho ritratto nella foto usata in quest'opera. In particolare vi viene rappresentato il dialogo dolente tra tre figure: una madre che si riposa pronta a lasciare il mondo degli affetti, una figlia che ancora indugia dal commiato e una figura maschile che osserva, con un distacco pensoso, il divenire degli eventi. Distanze, sentimenti e ruoli diversi, così lontani ma così vicini al nostro sentire.
In questa occasione ho presentato "Cascata" (Cartone, acrilici su carta di giornale e corde di cotone, 90x180).
“L’intuizione è la cosa più importante di cui abbiamo bisogno come esseri. L’intuizione non è qualcosa di mutevole , di vago. Ci deve staccare dal mondo. Per guardare di nuovo al mondo, come se lo si vedesse per la prima volta. Allora si può stabilire quello che conta nella vita.”
Da un’intervista a Joseph Beuys tratta dal libro “L’anima delle città” di Jan Brokken (Iperborea ed.2020)
Viaggio come metafora del vivere... Strade che si incontrano… e subito si allontanano. Immagini di luoghi e non luoghi, richiamate al nostro presente dalle qualità rievocative dell'arte. Canto/preghiera laica, di artisti uniti da una visione personale del mondo, espressa con grande poesia e leggerezza…ma sempre con occhi attenti alla contemporaneità.
In questa personale ho esposto tele frutto della ricerca artistica degli anni più recenti (2020 e 2021)
In questa mostra i due artisti hanno esposto tele, multipli e installazioni frutto della loro recente ricerca nel periodo di distanziamento dovuto alla pandemia. Le opere e le storie di questi due artisti appartenenti a generazioni diverse, si incontrano in un avventuroso dialogo di linguaggi artistici personali.
Questa mostra è stata dedicata alla presenza dell’antico nel contemporaneo, un percorso di ricerca che ho sviluppato particolarmente dal 2017 al 2019.
Questa mostra ha proposto una serie di opere pittoriche e un’installazione dedicate alla tematica dei luoghi fisici e mentali della contemporaneità. Luoghi/non luoghi che sono stati rielaborati e riproposti attraverso il mio personale linguaggio artistico.
Alessio Brugnoli - artista
a_brugnoli@yahoo.it - +39 347 769 3927